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Economia circolare e edilizia: come cambiano le città del futuro

Prolungare la vita degli edifici e investire in materiali riciclati per un minor impatto sull’ambiente e un’edilizia più virtuosa ed eco sostenibile

Marella S.r.l – Costruttori di idee, creatori di stileIn questo periodo di cambiamento siamo tutti consapevoli della necessità di unire i nostri sforzi e il nostro impegno per migliorare le condizioni del pianeta e risolvere in modo costruttivo e vantaggioso problemi legati all’ambiente, a uno sfruttamento insensato del territorio e delle materie prime ormai divenuto insostenibile.

In Europa si parla ormai da diversi anni di economia circolare, della possibilità di cambiare i modelli di utilizzo dei materiali e dei prodotti esistenti, sposando comportamenti virtuosi volti al riutilizzo, al ricondizionamento, al riciclo, ma anche al prestito e alla condivisione tra paesi. Tutto questo con una finalità precisa: far durare il più possibile i materiali e i prodotti già esistenti. Le ragioni di questa scelta sono molto facili da intuire: estendendo il ciclo di vita di un qualsiasi prodotto si riduce in modo consistente la produzione di rifiuti.

Questa attenzione ha spinto la Commissione Europea a varare nuovi piani d’azione, che coinvolgono soprattutto i settori ad alta intensità di risorse. Tra di essi c’è anche quello dell’edilizia.
È infatti possibile adattare il concetto di economia circolare anche all’urbanistica e all’edilizia. Ma come?

Marella S.r.l – Costruttori di idee, creatori di stile

Le modalità sono diverse, e in molti casi si tratta di scelte che noi di Marella Group portiamo avanti già da parecchi anni. Costruire case autosufficienti dal punto di vista energetico, per esempio, o modificare abitazioni già esistenti in questa direzione, perché possano sfruttare le energie alternative. Questo significa creare case fatte per durare, anche di fronte ai mutamenti climatici e alle nuove esigenze in termini di eco sostenibilità.

Parlando di restauri, il recupero di edifici vecchi consentirebbe di non doverne costruire di nuovi, il che, in un momento in cui il consumo indiscriminato di suolo edificabile viene ormai condannato ovunque, a favore di una maggior consapevolezza per la rigenerazione urbana rappresenta un’altra forma di economia circolare applicata alle costruzioni.

Marella S.r.l – Costruttori di idee, creatori di stileMa anche in caso di nuove costruzioni, fondamentale sarà ridurre l’impatto da esse prodotto nel tessuto urbano e sull’ambiente. I lavori di costruzione e demolizione producono milioni di tonnellate di rifiuti, ma è possibile riciclare molti materiali recuperati dagli edifici demoliti per costruirne di nuovi, dal cemento ai materiali per i rivestimenti, dai mattoni alle tubature di rame e alluminio. Questa pratica di recupero si chiama urban mining e per molti rappresenta una delle più efficaci risposte alle sfide globali del presente e del futuro. Dobbiamo considerare che in Europa il 72% delle persone vive in aree urbane che incidono in modo pesante sull’ambiente, sia per lo sfruttamento esagerato di materie prime, dall’energia all’acqua, sia per l’impatto ambientale dovuto alle emissioni di gas e all’inquinamento. Molte di queste materie prime vengono impiegate proprio nell’edilizia. Pensiamo alla sabbia, alla ghiaia, ai minerali metallici e non metallici. Se potessimo implementare in modo significativo la quantità di questi materiali recuperata grazie a fonti riciclate i vantaggi sarebbero immensi.

La formula vincente per un’efficacie economia circolare applicata a edilizia e costruzioni sembra essere dunque costruire meno edifici nuovi possibili, cercando di recuperare quelli già esistenti allungando la loro esistenza, e, nel caso di lavori di restauro o nuove costruzioni, sfruttare al massimo i materiali riciclati.

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